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Le infiorescenze della Cannabis hanno molte proprietà che non si limitano agli effetti più conosciuti. Il CBD è in grado di neutralizzare il dolore. Alcuni integratori alimentari che contengono il cannabidiolo vengono infatti somministrati per aiutare i pazienti che lamentano un dolore cronico dovuto a infiammazioni a sopportare gli spasmi. Il CBD infatti agisce su un recettore, il CB1, svolgendo un’azione calmante che è propria degli analgesici.
Il cannabidiolo riesce anche ad alleviare i sintomi di due stati ansiosi: il DPTS, acronimo di disturbo post-traumatico da stress e il DOC, che sta per disturbo ossessivo compulsivo. Si tratta di problemi che sono legati allo stato ansiogeno che deriva spesso da una condizione di disagio sociale. Oltre all’ansia la Cannabis legale sarebbe in grado di avere risultati efficaci su condizioni patologiche un po’ più gravi. Si parla in questi casi di disturbi come quello bipolare e altre psicosi come la schizofrenia. L’uso clinico della Cannabis light tuttavia è sempre sottoposto, specialmente in patologie psicologiche così delicate, a una terapia complessiva monitorata costantemente da persone esperte del settore.
Sono varie le modalità di utilizzo delle infiorescenze della Cannabis light. Il cannabidiolo, specialmente sotto forma di olio, viene utilizzato per combattere le sensazioni di rigetto. È un antiemetico che ha il vantaggio di non avere il sapore sgradevole degli antiemetici più comuni. Spesso è lo stesso THC, contenuto nelle infiorescenze, a provocare sensazioni di nausea che il CBD è in grado di contrastare. Ma gli effetti benefici delle infiorescenze sono davvero innumerevoli. Il cannabidiolo è efficace contro gli stati convulsivi, specialmente nei casi di epilessia infantile. Se ne riscontra il beneficio specialmente nella varietà di marijuana dove è presente un basso contenuto di tetraidrocannabinolo e una percentuale più alta di CBD.
La sperimentazione ha stabilito che la Cannabis inibisce il proliferare delle cellule cancerogene. Sono soprattutto le pazienti donne affette da patologie tumorali al seno a fare uso di prodotti a base di canapa. All’interno del nostro sistema endocannabinoide esistono dei recettori; ebbene i cannabinoidi riescono a legarsi a questi elementi ostacolando in tal modo la propagazione delle metastasi. Tuttavia, al di là dell’efficacia contro l’espansione del cancro nell’organismo, la Cannabis viene utilizzata da molti anni, specialmente all’estero, per contrastare gli effetti collaterali che in alcuni pazienti induce la chemioterapia.