Via Seveso 1, Cusano Milanino (MI)
2021 Morello Daniele - p.iva 10586460965
- One Minute Site il site builder italiano per creare siti web © by Digital PMI S.r.l.
La vaporizzazione si presenta come un metodo di assunzione di cannabis od erbe, a scopo terapeutico o di aromaterapia, che elimina completamente i danni a carico del sistema respiratorio. La vaporizzazione permette di fatto che i principi attivi presenti all’interno dell’erba vengano assunti a temperature che vanno dai 150°C ai 230°C, evitando il processo di combustione e dunque evitando di sottoporre le vie respiratorie a fumi le cui temperature sono elevatissime (oltre i 1000°C).
Per coloro che utilizzano cannabis a fini terapeutici la vaporizzazione è un vero e proprio toccasana perché permette anche a chi ha un fisico indebolito dalla malattia di poter assumere i principi attivi senza ricorrere allo stress del fumo, e soprattuto eliminando le tossine presenti nel catrame e nel fumo di un joint. Grazie alle impostazioni dei vaporizzatori che permettono di regolare la temperatura, i principi attivi possono essere assunti con più efficacia perché i loro effetti risultano essere più consistenti ed efficienti quando si vaporizza a temperature specifiche, che variano a seconda del principio attivo che si desidera assumere.
Vaporizzare è dunque l’unica valida e non dannosa alternativa al fumare, poiché non comporta presenza di catrame, tossine e altre sostanze cancerogene che danneggiano gravemente i polmoni e le vie respiratorie; inoltre il vapore non è denso e appiccicoso come il fumo derivante dalla combustione, pertanto sarà impossibile che qualcuno si accorga che hai appena vaporizzato, così come è impercettibile la presenza di odori all’interno di una stanza dopo aver utilizzato questi dispositivi.
Un ultimo appunto sulla vaporizzazione può essere fatto parlando del risparmio sul lungo termine: servono infatti pochissime quantità (0.1-0.2 grammi) per ottenere effetti notevoli e molto più utili ai fini terapeutici rispetto alla combustione, che richiede invece una notevole quantità (se pensiamo all’uso che se ne fa in una canna senza tabacco), e che non è in grado di garantire a pieno l’efficacia e gli effetti dei principi attivi. Nel vapore infatti la presenza di cannabinoidi è di oltre il 90%, mentre nel fumo dovuto alla combustione solamente il 12% è riservato ai cannabinoidi, con la stragrande maggioranza riservata a tossine, sostanze cancerogene e sostanze chimiche se si aggiunge anche la combustione della carta.
Per esperienza personale possiamo dire che i vaporizzatori negli ultimi anni hanno portato ad una vera e propria rivoluzione tra coloro che utilizzano cannabis o erbe per fini terapeutici, ludici o di aromaterapia: difatti è un modo molto positivo in termini di salute ed efficienza, come abbiamo appena espresso, e sebbene l’acquisto di un vaporizzatore richieda un investimento iniziale notevole (anche se con meno di 100€ la gamma di prodotti offre numerosi e validi vantaggi) l’esperienza sul lungo termine si rivelerà positiva, non rimpiangendo minimamente il fumo e la combustione.
Se ne avete la possibilità, inalate il vapore invece di fumare un joint: molti coffeeshop mettono a disposizione dei propri clienti dei vaporizzatori per erba. Quindi perché non provare? Principalmente ci sono due modi per riscaldare il contenuto del vostro vapo: tramite conduzione o tramite convezione.
La conduzione prevede il trasferimento del calore tramite il contatto diretto con la resistenza, mentre la convezione produce calore attraverso il trasferimento delle particelle d’aria. Con la conduzione l’erba si riscalda più rapidamente, poiché si trova a contatto direttamente con la resistenza. Con questa tecnica, però, il calore non viene distribuito in modo omogeneo (il che rende molto difficile per chi non ha mai vaporizzato) e si può anche verificare una leggera combustione, che però interessa ristrette o piccole parti dell’erba inserita nella camera. I prezzi dei vaporizzatori che utilizzano questo metodo, però, sono molto più bassi rispetto a quelli che utilizzano la convezione.
La convezione è considerata un metodo più semplice per i principianti ma anche più preciso, in quanto l’erba e la resistenza non si toccano l’una con l’altra, evitando il rischio di combustione. C’è da dire, inoltre, che si ha un maggiore controllo della temperatura.
Di contro, però, gli apparecchi che sfruttano la convezione sono tecnologicamente più avanzati, portando a costi maggiori.